Il prendere la parola oggi in forza della mia posizione di primo collaboratore della Dirigente e della mia anzianità di servizio e anagrafica, suscita in me sentimenti contraddittori. Da un canto mi fa piacere trasmettere a Angela Randazzo l’affetto di tutte le persone che fanno parte di questa comunità. Un affetto nutrito di stima profonda per la capacità professionale e le qualità umane dimostrate in questi anni, per l’energia che infonde nella sua attività, irradiandosi come una luce calda nel lavoro di tutti coloro che abbiano collaborato strettamente con lei e in generale di tutto il personale, stima nutrita di ammirazione per la forza morale che ha evidenziato in questo difficile frangente della sua vita. D’altro canto provo un rammarico che è certamente condiviso da tutta la nostra comunità.
Voglio soffermarmi in breve sullo stile di comunicazione della Dirigente, che riflette anche il suo particolare modo di intendere la conduzione della scuola. Chiunque si sia intrattenuto con lei negli anni del suo mandato, che risale al 2015 per quello che concerne l’Educandato, potrà confermare di avere trovato una persona attenta e disponibile, empatica, capace di consigliare in modo autorevole, rispettando la sensibilità dell’interlocutore e valorizzandone le competenze.
Una filosofa italiana contemporanea, figura chiave tra l’altro del pensiero femminista: Luisa Muraro, in un breve saggio del 2013, intitolato Autorità, rivaluta questo termine sottraendolo alla sfera semantica del potere inteso come esercizio di forza o di dominio, per conferirgli invece la connotazione che l’etimo individuato dal pensatore medievale Isidoro di Siviglia e studiato nel Novecento dal linguista francese Émile Benveniste, gli attribuisce: ovvero di un potere che nutre, che accresce: Ogni parola pronunciata con autorità determina un cambiamento nel mondo, crea qualcosa; questa qualità misteriosa è ciò che augeo esprime, il potere che fa spuntare le piante, che dà esistenza a una legge. È provvisto di questa qualità solo colui che è auctor, che promuove.
Leggendo queste parole non si può non pensare alla nostra Dirigente. In questi anni si è infatti spesa senza riserve nel promuovere la qualità dell’offerta didattica ed educativa dell’Istituto nei suoi diversi ordini, suscitando e stimolando occasioni di crescita culturale e professionale a beneficio in primo luogo delle/degli studenti, ma in generale di tutte/i noi, a prescindere dal ruolo esercitato. Angela Randazzo ha mostrato di avere a cuore la qualità della convivenza nella nostra comunità, favorendo l’incontro e lo scambio di opinioni tra le persone, tra il personale e le/gli studenti, tra le figure che vi esercitano delle funzioni specifiche, tra i diversi ambiti di una realtà complessa e articolata, talvolta problematica.
L’impegno a favorire ed accrescere la capacità di comunicare si è tradotto anche in un’apertura verso il mondo esterno. Il rischio che corre infatti una istituzione così ricca di vissuto è l’auto referenzialità, la tendenza a vedersi come un hortus conclusus. La Dirigente ha aperto le porte della scuola all’esterno, alle realtà del territorio di prossimità ma anche a quelle più distanti, basti pensare ai tanti progetti PCTO, alle convenzioni con enti esterni, al rafforzamento delle reti già in essere, come quella dei convitti e degli educandati o quella dei Licei Europei, alla creazione di nuove opportunità, come quella offerta dalle convenzioni con gli Istituti Confucio di Roma e di Enna, per corroborare l’insegnamento e la diffusione della lingua e della cultura cinesi, oppure, più di recente, con l’istituto comprensivo di Tbilisi in Georgia, la cui offerta didattica è imperniata sull’insegnamento della lingua italiana, dove i nostri allievi della Scuola Secondaria di I grado si recheranno nel mese di ottobre.
L’apertura al mondo esterno ha investito anche la realtà disagiate. E’ noto il rapporto che da alcuni anni l’Educandato intrattiene con il Centro di Accoglienza Padre Pino Puglisi di Brancaccio, rapporto che si è concretizzato nella realizzazione di incontri conviviali in occasione delle festività natalizie, con ospiti provenienti dalle aree svantaggiate di quel quartiere. Questi eventi hanno visto coinvolta tutta la nostra comunità, costituendo un’occasione per le nostre e i nostri studenti di aprirsi alla relazione con gli altri, superando le difficoltà legate all’appartenenza ad ambienti diversi, a volte così lontani da sembrare altri mondi.
L’inclusione del resto è stato fin dall’inizio del mandato della Dirigente un punto di riferimento stabile della sua visione, sia per ciò che concerne la didattica e il progetto educativo, che per la disposizione e la gestione degli spazi. L’attenzione e la sensibilità per le problematiche connesse ai bisogni educativi speciali, al disagio, hanno stimolato e rafforzato la tendenza verso una didattica personalizzata, nella convinzione che il processo educativo non deva rispondere a criteri di selezione, quanto piuttosto all’intento di consentire a ciascuna/o di conseguire i suoi traguardi sentendosi valorizzata/o come persona. L’assunto che la dignità della persona, sancita e garantita dalla Costituzione, deva costituire l’asse valoriale dell’insegnamento e dell’educazione, ha rappresentato il motivo costante della governance messa in atto da Angela Randazzo e costituisce per noi una testimonianza che ci impegniamo a rendere viva e operante anche quando, pur assente, continuerà a essere una presenza costante nel cuore e nella mente di ciascuna/o di noi.
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