Chiedersi il perché delle cose lo fa la scienza, come lo fanno la filosofia e la religione. I modi sono diversi. Il modo della scienza è il modo della prova empirica, dell’argomentazione, della falsificazione. La nostra scuola quest’anno ha voluto marcare il bisogno formativo di pensiero critico e lo ha fatto caratterizzando il curricolo attorno alla figura del grande giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, scomparso nel 2022. Caratterizzare un curricolo non vuol dire aggiungere una nuova disciplina, ma colorare tutti i saperi di un’istanza unitaria, che in questo caso rappresenta uno degli assi portanti della cittadinanza attiva. Questa piattaforma raccoglie i contributi di tanti bambine e bambini, ragazze e ragazzi che sotto la guida delle loro insegnanti e dei loro insegnanti hanno voluto lasciare un segno del proprio interesse verso tutto quel che è cultura, patrimonio artistico, scienza.
Lo spirito scientifico, che si nutre di osservazione e riflessione, è sempre insidiato dalla semplificazione e dallo stereotipo. Per questo l’educazione e la didattica devono mantenere alta la vigilanza sull’irrompere nella scena del pensiero di atteggiamenti che mettono a repentaglio il rispetto per il punto di vista dell’altro e la libera discussione democratica. Piero Angela per la cultura italiana ha rappresentato la preoccupazione, che nessun intellettuale e men che meno insegnante deve mai dismettere, di offrire la cultura a tutti, con i modi ed i linguaggi più adatti al contesto.
La nostra scuola ha continuato a insegnare le discipline previste dal curricolo, ma ha cercato quest’anno in modo più esplicito di ragionare attorno ai fondamenti scientifici dei saperi insegnati, attorno al loro metodo di indagine e al loro linguaggio. Nel far questo ha consegnato ai suoi allievi lo stile intellettuale della ricerca, che è il tratto distintivo delle comunità non dogmatiche, laiche, aperte al dialogo e al ripensamento dei propri approcci.
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